Muro di sostegno: come e quando viene utilizzato nell’edilizia

Muro di sostegno: come e quando viene utilizzato nell'edilizia

Muro di sostegno: come e quando viene utilizzato nell’edilizia

Il muro di sostegno è un manufatto in muratura semplice o armata con l’importante  funzione di sostenere, contenere, resistere alle spinte esercitate da fronti di terreno di qualsivoglia natura o tipologia; o svolgere la medesima funzione opponendosi a spinte che  esercitano anche i terrapieni artificiali o le acque, piscine, dighe, moli portuali.

A cosa serve un muro di sostegno?

Il muro di sostegno, o l’opera di sostegno e contenimento,  ha il compito preciso di  impedire lo smottamento e/o lo scivolamento a valle di pendii naturali o anche artificiali con elevate pendenze superiori alla pendenza di equilibrio naturale e di garantirne la stabilità.

All'”opera di sostegno” si attribuisce, generalmente, il significato di struttura a sviluppo verticale la cui finalità principale è quella di resistere alla spinta orizzontale.

La resistenza  è assegnata al peso proprio del muro unitamente al peso della porzione di terreno che su di esso agisce.

Tipologie delle opere di sostegno

I muri possono avere diversa tipologia, si elencano le più importanti:

– Muri a mensola in c.a.;

– Muri  in c.a. e fondazioni su pali;

– Muri in c.a. con contrafforti;

– Muri a gravità e semigravità;

Rientrano nella tipologia dei muri a gravità quelli a mensola e quelli a contrafforti, ossia  quelle strutture la cui attività di sostenere  è  assegnata al peso proprio della struttura in concorso con il peso del terreno che agisce sulla struttura stessa, che è di tipo rigido sotto l’azione dei carichi agenti.

Materiali

I muri di sostegno generalmente sono realizzati in calcestruzzo, che può essere utilizzato per qualsiasi tipologia di opera di sostegno, sia per le caratteristiche di elevato peso specifico per i muri a gravità, sia per le caratteristiche di resistenza quando è abbinato all’acciaio per i muri a mensola di spessore limitato e altezze rilevanti.

Ma se ne osservano anche in pietrame e perfino in legno, con funzioni per lo più decorative o di arredo urbano per delimitare percorsi o sostenere piccoli terrapieni formati ad arte.

Tipologie in base alla staticità

I muri di sostegno sono strutture verticali ma la loro realizzazione è molto differente da altri tipi di costruzioni a sviluppo verticale.

Questa differenza risiede nel fatto che le opere di sostegno devono resistere alle sollecitazioni orizzontali provocate dai terrapieni, mentre un muro senza questa funzione e realizzato per altri scopi, deve reagire solo a carichi verticali.

Come accennato all’inizio le due tipologie preminenti per i muri di sostegno e/o di contenimento sono:

– Muri a  gravità

– Muri a  mensola

che si differenziano in base al loro funzionamento statico.

Tipologie in base alla gravità

Per quanto attiene la tipologia a “gravità”, la staticità del manufatto è garantita grazie alla sola massa del manufatto.

In genere un muro  gravità ha notevole consistenza e quindi molto peso con spessori importanti, il peso del muro si oppone al ribaltamento proprio in funzione del momento resistente che viene mobilitato dalla forza peso, rispetto a quello ribaltante generato dalla spinta del terreno a monte del muro medesimo.

Un muro del genere richiede molta manodopera, specialmente se fatto in pietrame, e importanti risorse economiche.

La tipologia del muro a mensola, che è anche la più usata dai costruttori, è quella a mensola.

I muri a mensola hanno forma prevalentemente a “L” con spessori congruenti rispetto alla spinta a cui resistere e sono armati con tondini in acciaio posti sia verticalmente sia orizzontalmente lungo le facce del muro al netto del copriferro.

Il muro è incastrato con la fondazione anch’essa in c.a. di lunghezza e spessore adeguato all’altezza del paramento verticale di contenimento, e sulla quale si esercita il peso del terreno di riempimento con effetto concorrente alla stabilità oltre alla resistenza esercitata dal muro, mensola, che si oppone alla spinta laterale del terreno mobilitando la resistenza dell’acciaio nelle zone soggette alle sollecitazione di trazione.

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